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Arriva un momento della vita in cui si sente la necessità di dividere il proprio patrimonio con il testamento che rappresenta l’unico strumento con cui una persona può decidere di disporre dei propri beni per quando morirà
Prendiamo il caso che una madre, proprietaria di due case, abbia scritto un testamento con cui abbia nominato eredi le sue due figlie, attribuendo una casa ad una figlia e una casa ad un’altra
Possono le figlie dividere le case, regolando i loro rapporti, anche se la mamma è ancora in vita?
La risposta è no, la legge non lo consente
Vediamo perché cosa si può fare dal notaio
L’unico modo per poter decidere come trasferire il proprio patrimonio per il tempo in cui si avrà cessato di vivere come sopra accennato è la redazione di un testamento
Il testamento è l’unico atto con cui una persona può disporre del proprio patrimonio esprimendo le proprie ultime volontà: non esiste un unico modo di fare testamento, infatti la legge offre diverse modalità che possono essere scelte liberamente dal testatore in quanto hanno lo stesso valore dinanzi alla legge, non esistendo una forma di testamento più importante di un’altra
Una persona può scegliere di andare dal notaio ed esprimere le proprie ultime volontà con il testamento pubblico, ma può anche decidere di scrivere un testamento olografo di proprio pugno procedendo in autonomia, consegnandolo eventualmente al notaio qualora voglia sentirsi più sicuro
Altra modalità sarebbe quella di provvedere alla stesura di un testamento segreto e alla conservazione dello stesso in una busta sigillata in modo da garantire la segretezza del contenuto
Nel caso in cui una persona decida di non fare testamento, i beni del defunto si dividono secondo le norme indicate dalla legge
Quindi, riassumendo, o la persona decide di fare testamento e di regolare la propria successione come meglio crede oppure quest’ultima sarà regolata dalle norme di legge che attribuiranno i beni ai familiari più stretti in base al grado di parentela
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Un altro caso che può verificarsi nella prassi è la volontà ad esempio da parte di un coniuge di rinunciare all’eredità della propria coniuge per far sì che tutto vada ai figli
La rinuncia all’eredità non può mai essere preventiva, ciò vuol dire che fin quando il coniuge è in vita anche se abbia fatto testamento non sarà mai possibile rinunciare all’eredità della stessa
Solo a seguito della morte sarà possibile recarsi dal notaio per rinunciare all’eredità e non sarà neanche necessario provvedervi immediatamente in quanto si hanno a disposizione 10 anni per decidere
La legge ha sempre dato una grande importanza alle ultime volontà di una persona e ha sempre tutelato l’autonomia e la libertà di fare testamento anche ponendo alcuni divieti molto severi nei confronti di coloro che non li rispettino
Uno tra questi è il divieto di concludere dei patti, dei contratti o accordi con cui si dispone di diritti che possono derivare da una successione non ancora aperta, il cosiddetto divieto dei patti successori
Ma cosa vuol dire ciò? Significa che se una persona non è ancora morta non si può decidere di dividere il suo patrimonio, anche se si è a conoscenza del suo testamento e in un certo senso si stiano rispettando le sue volontà: un accordo di questo tipo sarebbe assolutamente nullo e non avrebbe alcun tipo di valore giuridico
Ci si chiede, allora, quando si può fare la divisione?
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Per poter dividere i beni della persona che ha lasciato testamento bisognerà attendere l’apertura della successione, ossia la morte del testatore: in nessun caso è possibile quindi poter anticipare questo tipo di atto con una divisione dei beni
Lo scopo della divisione è proprio quello di porre fine alla comunione ereditaria tra gli eredi e quindi, una volta accettata l’eredità, bisognerà dividere i beni solo se il testatore non li abbia espressamente assegnati e divisi con il testamento
Una volta assodato che i figli non possono dividere i beni di proprietà dei genitori se ancora in vita, si discute su quali possano essere gli strumenti alternativi
Oltre alla redazione di un testamento, l’unico modo per anticipare gli effetti della successione quando si ha fretta di dividere il patrimonio assicurandosi che ciascun figlio abbia ad esempio una casa è procedere con un atto di donazione
La donazione è un atto molto utilizzato nella prassi per anticipare la successione quando si è ancora in vita senza incorrere in atti vietati dalla legge, tuttavia è uno strumento che per il futuro potrebbe causare problemi in quanto si corre il rischio che possa essere impugnata da determinati soggetti chiamati legittimari che sono il coniuge i figli, in assenza gli ascendenti ossia i genitori
Si pensi al caso in cui un genitore ha due case che assegni con la donazione ad un unico figlio: l’altro figlio, che nulla ha ricevuto quando il genitore era ancora in vita, potrebbe al momento dell’apertura della successione impugnare la donazione reclamando i diritti che gli spettano
Come si possono risolvere questi problemi?
Per evitare di incorrere in futuro in problemi legati all’atto di donazione è sempre opportuno rivolgersi a un notaio per avere una consulenza, anche mediante questa piattaforma online che consente di avere una risposta celere in base alle proprie esigenze e nella zona che si desidera
Solo con il notaio, esperto del settore, sarà possibile avere un quadro chiaro della situazione e scegliere la strada che crei meno problemi e che consenta di stipulare in sicurezza senza correre il rischio di perdere i beni
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