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Ad un certo punto della vita accade che si cominci a pensare a come dividere il proprio patrimonio per il tempo in cui si avrà cessato di vivere e a come fronteggiare i debiti
Il testamento si presenta come lo strumento idoneo, offerto dal legislatore, per poter disciplinare i rapporti giuridici che si sono contratti in vita: si tratta di un atto solenne e rappresenta l’ultima espressione di volontà da parte di una persona
Nel testamento è possibile prevedere non solo delle disposizioni a carattere patrimoniale, ma anche delle raccomandazioni per determinate persone in quanto la legge tutela più possibile l’autonomia e la libertà testamentaria, ponendo tuttavia dei limiti
Quando si esprimono le ultime volontà all’interno di un testamento, non sempre si ha la contezza di cosa è possibile prevedere, né cosa si può rischiare dal punto di vista giuridico se determinate persone legate da un vincolo familiare molto stretto, come il coniuge e i figli, non siano nominate nel testamento
Si pensi al caso in cui siano state utilizzate delle parole che possono essere interpretate in diversi modi, in quanto espresse in maniera non troppo chiara o con un linguaggio che, dal punto di vista giuridico, non consente di adottare una soluzione unica
La consulenza di un notaio prima di un testamento è sicuramente una decisione molto saggia in quanto evita di avere delle spiacevoli sorprese al momento della sua pubblicazione
I debiti ereditari, al momento della morte di una persona che ha lasciato testamento, si dividono in base alle disposizioni del testatore e devono essere pagati dalle persone che il testatore ha nominato come eredi
Quest’ultimo può prevedere una diversa ripartizione degli stessi prevedendo anche che solo uno degli eredi sia tenuto a pagare tutti i debiti, ma queste indicazioni valgono solo nei rapporti interni tra gli stessi
Che vuol dire? Significa che un creditore, che deve avere dei soldi, può rivolgersi a qualsiasi degli eredi per ottenere il pagamento del debito
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Solitamente quando muore una persona casa esiste un iter ben preciso da seguire che consiste nella presentazione della dichiarazione di successione, nell’accettazione dell’eredità dal notaio e nella divisione dei beni ereditari per atto pubblico notarile nel caso in cui il testatore non abbia provveduto a farla con il testamento
La divisione ereditaria comprende l’attivo (beni mobili, immobili, crediti etc
) ossia tutto ciò che è di titolarità del testatore, ma non comprende il passivo, ossia i debiti
I debiti ereditari si dividono automaticamente al momento dell’apertura della successione in base alle quote ereditaria
Può accadere che il testatore durante la sua vita abbai contratto un debito che voglia estinguere con il testamento
In questo caso il testatore potrebbe decidere di lasciare una specifica somma di denaro in favore del creditore allo scopo di estinguere questo debito
Ad esempio si pensi al caso in cui il testatore debba dare 1000 euro ad una persona, sua creditrice e scriva nel testamento che lascia in favore del suo creditore 1000 per estinguere quel determinato debito, che provvederà a descrivere
Questa figura è espressamente prevista dal legislatore e consente quindi al testatore di raggiungere il suo scopo direttamente con il testamento senza dover incaricare gli eredi di dover pagare quel debito
Il testatore potrebbe anche decidere di lasciare 1000 ero ad una persona, sua creditrice, senza precisare che quei soldi sono per estinguere il debito
Il problema che si pone in questo caso: è ugualmente estinto il debito o gli eredi dovranno comunque pagarlo?
La legge dà una risposta ben precisa, che non lascia spazio a diverse interpretazioni
Se il testatore lascia una somma di denaro senza specificare nulla, non va ad estinguere il debito: l’attribuzione della somma di denaro non si presume fatta per soddisfare la pretesa che vantava il creditore nei confronti del testatore, ma rappresenta un ulteriore regalo proprio perché il testatore non ha specificato che quei soldi erano destinati al pagamento di quel debito
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Il riconoscimento del debito è una dichiarazione che proviene da una persona (atto unilaterale che non necessita quindi dell’accettazione dell’altra parte) con cui si afferma di essere debitore nei confronti di un’altra persona
Essendo un atto unilaterale può essere contenuto all’interno di un testamento, non essendovi alcuno ostacolo previsto dalla legge
Il creditore, quando si apre il testamento potrà quindi giovare di un documento, qual è appunto il testamento, con cui far valere il proprio diritto di credito e pretendere i soldi dall’erede
Nel caso in cui si sia prevista un’attribuzione di una somma di denaro ad estinzione di un debito in favore del creditore e successivamente si decida di revocare l’intero testamento dal notaio, anche questa volontà sarà considerata revocata e posta nel nulla
Il testatore potrebbe anche decidere di revocare solo quell’assegnazione di denaro, mantenendo salvo il restante contenuto del testamento
Se, invece il testatore abbia previsto nel testamento un riconoscimento del debito e successivamente si decida di revocare il testamento, la pregressa volontà non si intenderà revocata
Il riconoscimento del debito infatti è un atto unilaterale irrevocabile e quindi vuol dire che la sua volontà di riconoscere il debito sopravvive alla revoca del testamento
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Il testatore potrebbe anche voler decidere di estinguere un debito di una somma di denaro con l’attribuzione di un altro bene, ma in questo caso però sarebbe necessario il consenso del creditore
Nel testamento naturalmente non è possibile raccogliere questo consenso perché è un atto unilaterale, quindi ci si chiede come sia possibile farlo
Le teorie più attente e prudenti sostengono che l’assegnazione del bene, in luogo della somma di denaro, potrà avvenire solo ed esclusivamente se dopo l’apertura della successione la parte creditrice accetti tale prestazione
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