Prima casa e usucapione: Cassazione
- Agevolazione prima casa e usucapione: cosa dice la corte di cassazione nel 2025
- Come ottenere l’agevolazione prima casa: requisiti essenziali e aliquota ridotta
- Sentenza corte di cassazione 4713/2025: agevolazione prima casa e usucapione
- Conseguenze pratiche e consigli per i contribuenti
- Conclusioni: come evitare errori nell’agevolazione prima casa
- Requisiti soggettivi e oggettivi per l’agevolazione prima casa
- Le motivazioni della corte di cassazione sull’usucapione
Agevolazione Prima Casa e Usucapione: cosa dice la Corte di Cassazione nel 2025
Negli ultimi tempi, il tema delle agevolazioni fiscali legate all’acquisto della prima casa ha attirato molta attenzione, soprattutto in relazione ai casi di usucapione. In questo articolo, analizziamo una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 4713 del 22 febbraio 2025), che ha chiarito un aspetto cruciale: anche nel caso di acquisto di un immobile tramite usucapione, il contribuente è tenuto a rilasciare le dichiarazioni previste per beneficiare dell’aliquota agevolata. Scopriamo insieme i dettagli della vicenda e le implicazioni pratiche per i contribuenti e gli operatori del settore notarile.

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Come ottenere l’Agevolazione Prima Casa: requisiti essenziali e aliquota ridotta
Prima di entrare nel merito della decisione della Corte, è utile richiamare i requisiti fondamentali per poter beneficiare dell’agevolazione prima casa. Questa disciplina è regolata dalla nota II-bis dell’articolo 1 della tariffa, parte prima, allegata al Testo unico sull’imposta di registro (Dpr n. 131/1986). Tale agevolazione consente di applicare un’aliquota ridotta al momento dell’acquisto dell’immobile destinato a prima casa.
Nel dettaglio, l’aliquota agevolata è pari al 2% quando l’operazione è soggetta a imposta di registro, mentre in caso di acquisto soggetto a IVA l’aliquota scende al 4% anziché al 10% ordinario. La differenza di trattamento fiscale tra imposta di registro e IVA risponde alla logica di garantire un accesso agevolato alla proprietà immobiliare per chi intende acquistare una prima abitazione.
Requisiti Soggettivi e Oggettivi per l’Agevolazione Prima Casa
L’agevolazione prima casa non si applica in modo automatico: per beneficiarne, il contribuente deve soddisfare specifici requisiti soggettivi e oggettivi. Tra i requisiti soggettivi, il più rilevante è la residenza: l’immobile deve essere situato nel Comune in cui l’acquirente risiede o si impegna a trasferirla entro 18 mesi dall’acquisto. Questo vincolo temporale è particolarmente stringente e richiede un’attenta pianificazione da parte dell’acquirente.
Altro requisito fondamentale riguarda la titolarità di altri immobili: il contribuente deve dichiarare, nell’atto di acquisto, di non possedere altre abitazioni nello stesso Comune, né di aver già usufruito di agevolazioni per l’acquisto di altre abitazioni sul territorio nazionale. È essenziale, quindi, che l’acquirente sia accurato e trasparente nel fornire queste dichiarazioni, poiché la loro omissione o inesattezza potrebbe precludere l’accesso al beneficio.

Sentenza Corte di Cassazione 4713/2025: Agevolazione Prima Casa e Usucapione
La vicenda al centro della sentenza vede coinvolti due coniugi che, dopo aver occupato un immobile dal 1985, hanno ottenuto nel 2017 una sentenza del Tribunale di Napoli che ha riconosciuto il loro diritto di proprietà per usucapione. Nonostante ciò, al momento della registrazione della sentenza, l’ufficio finanziario ha applicato l’aliquota ordinaria del 9%, in quanto i contribuenti non avevano presentato le dichiarazioni necessarie per ottenere l’agevolazione prima casa.
I coniugi hanno impugnato la decisione dell’ufficio finanziario, ma la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) di Napoli e successivamente la Commissione Tributaria Regionale (CTR) della Campania hanno confermato la legittimità dell’operato dell’ufficio, sottolineando che le dichiarazioni previste dovevano essere rilasciate prima della registrazione della sentenza.
Le motivazioni della Corte di Cassazione sull’usucapione
La Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale: il diritto all’agevolazione prima casa non si attiva in automatico nei casi di usucapione, ma richiede il rispetto di precise formalità. In altre parole, il contribuente ha l’obbligo di rilasciare le dichiarazioni necessarie prima della registrazione della sentenza che sancisce l’acquisto del bene per usucapione. Questo principio si fonda sul presupposto che l’agevolazione non dipenda dalla modalità di acquisto (a titolo derivativo o originario), ma dall’adempimento delle formalità previste dalla legge.
La Corte ha inoltre richiamato precedenti pronunce in materia (come la sentenza n. 635/2017 e l’ordinanza n. 1270/2021), ribadendo che la concessione dell’agevolazione richiede un’attiva collaborazione del contribuente, anche quando il diritto di proprietà viene riconosciuto a titolo originario, come nel caso di usucapione.
Conseguenze pratiche e consigli per i contribuenti
Questa sentenza rappresenta un monito per tutti i contribuenti e per i professionisti che li assistono, in particolare notai e avvocati. Nonostante l’acquisto per usucapione sembri differente rispetto alla compravendita tradizionale, dal punto di vista fiscale l’onere dichiarativo resta immutato. Pertanto, è fondamentale garantire che le dichiarazioni siano puntuali e precise per evitare spiacevoli conseguenze fiscali.
Dal punto di vista operativo, emerge la necessità di sensibilizzare i cittadini sui loro obblighi fiscali, soprattutto quando si acquisisce un immobile per usucapione. Una maggiore consapevolezza e un supporto tempestivo da parte dei professionisti del settore potrebbero prevenire problematiche come quelle emerse nel caso in esame.
Conclusioni: come evitare errori nell’agevolazione prima casa
L’ordinanza n. 4713/2025 della Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su un tema particolarmente delicato, ribadendo l’importanza di rispettare le formalità previste per beneficiare dell’aliquota ridotta. Anche in caso di usucapione, il diritto alle agevolazioni prima casa non si attiva automaticamente, ma richiede il rispetto di specifici obblighi dichiarativi.
I contribuenti devono pertanto prestare attenzione e rivolgersi a professionisti qualificati per garantire il rispetto delle norme e tutelare il proprio diritto al beneficio fiscale. Solo un approccio scrupoloso e attento potrà evitare spiacevoli sorprese e garantire l’applicazione corretta delle agevolazioni previste.